In passato la donna era vista come una musa.

Fonte d’ispirazione soprattutto per la sua bellezza, per la sinuosità del suo corpo, per ogni singolo dettaglio delle sue forme che in un modo o nell’altro riuscivano a mostrarsi affascinanti.

Mi chiedo spesso come sia possibile che l’unica attrattiva del corpo della donna è a fondo sessuale.
Quando fotografo mi piace raccontare la bellezza delle donne, ma non solo della loro sensualità ma anche e soprattutto della poesia che c’è nel corpo umano, nella magia che creano le luci e le ombre sulla pelle, della maestosità che può avere un corpo, della sua eleganza.

La cosa che più mi assilla di questo estremo cambio generazionale (di cui faccio parte ma da cui a volte sono costretto a dissociarmi) è che l’unica cosa che viene vista in una donna è il suo corpo. Spesso, non ci si sofferma sul fatto che sotto a quel corpo, simile ad una statua, perfetto e indissolubile, si cela un’anima, fatta di emozioni, sentimenti e tanti piccolissimi frammentari eventi che l’hanno portata ad essere ciò che è. Perché è, e nell’essere esiste non più solo come statua, ma come essere vivente, e forse è il momento che si torni a vedere la donna come una musa, fonte di ispirazione e crescita.

Model: Ilaria Meneghini

Make Up Artist: Valentina Foti

Shot with Fujifilm X-Pro3

Photographer: Alberto Cosenza