C’è una cosa che abbiamo sempre amato fotografare, proprio perché è qualcosa di istantaneo, immediato, ma estremamente fugace:

il tocco di una mano, lo sfiorarsi di due labbra, il contatto della mano con altre superfici, il tatto in generale.

C’è qualcosa di magico nel contatto e in ciò che rappresenta.

Specialmente durante i matrimoni. È ció che rende razionale e concreta la realtà.

La sensazione che qualcosa possa sfiorarci attraverso una fotografia, che il calore di un bacio possa essere sentito attraverso un’immagine, o la stretta di una mano possa quasi farci venire i brividi. È quello che c’è di intrinseco in ogni racconto.
I cuochi hanno la capacità, tramite i loro piatti, di farci riaffiorare, attraverso l’olfatto e ancor di più il gusto, ricordi di quando eravamo bambini; allo stesso modo noi fotografi tramite la vista possiamo far riaffiorare ricordi di sensazioni, emozioni o sentimenti.

Nello specifico, il tatto, è uno dei sensi che ci piace di più raccontare perché attraverso esso si innescano dentro ognuno di noi meccanismo che si tramutano in sensazioni fortissime e indelebili.

Una carezza durata un’istante potrà in eterno farci sentire quella mano sul nostro viso.

Un po’ come la sensazione che lasciano gli “ultimi baci”, con quella sensazione che sprigionano e che si piazzerà li per il resto della nostra vita.

Uno splendido matrimonio immerso nel verde, dallo stile bohochic, raffinato ed elegante, svolto nel sud della Sicilia,

fra Noto e Palazzolo Acreide.

Loro sono Simone & Alessandra, e questa è la loro storia.